Infezione contratta durante un ricovero: la struttura ospedaliera è responsabile?

Infezione contratta durante un ricovero: la struttura ospedaliera è responsabile?

In caso di morte da infezione in ospedale, cosa possono fare i parenti? La risposta dello Studio Legale Lambrate

Il tema della responsabilità dell’ospedale per il decesso di un paziente che ha contratto un’infezione è particolarmente complesso.

In caso di morte da infezione nosocomiale, i parenti del de cuius, infatti, possono agire iure proprio per richiedere il risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale.

Trattandosi di un’azione di responsabilità extracontrattuale, chi vuole agire in giudizio contro la struttura ospedaliera dovrà provare tutti gli elementi costitutivi della responsabilità.

Pertanto, chi esperisce l’azione dovrà dar prova del fatto colposo, del pregiudizio che da questo fatto è conseguito al paziente-defunto e il nesso causale tra il fatto colposo e il danno.

Quanto al nesso causale, recentemente si è espressa la Suprema Corte di Cassazione la quale ha precisato che “il modello di ricostruzione del nesso causale è fondato sul giudizio di probabilità logica, o del più probabile che non, da utilizzare al fine di verificare la sussistenza del nesso causale tra condotta ed evento di danno” (Cass. Civ. n. 6386/2023).

Gli Avv. Alessandra Giordano ed Elena Laura Bini precisano che “chi agisce in giudizio, quindi, deve dimostrare che il comportamento colposo della struttura è stato la causa dell’evento lesivo (nesso causale). La predetta prova, però, come chiarito dagli Ermellini nella pronuncia sopra richiamata, deve essere fornita in termini probabilistici e non di assoluta certezza”.

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