L’esistenza di una convivenza stabile è un elemento che incide sul diritto a percepire l’assegno divorzile.
In effetti, la Giurisprudenza è ormai unanime nel valorizzare l’esistenza di uno stabile rapporto di convivenza, anche in relazione al coinvolgimento nel progetto comune di figli della coppia, per determinare la sussistenza o meno del diritto all’assegno divorzile.
Che caratteristiche deve avere il rapporto di convivenza? Come si può provare in giudizio?
La Suprema Corte di Cassazione nella recentissima pronuncia n. 2840 del 31 gennaio 2023 ha precisato che “il coniuge onerato dell’obbligo di corrispondere l’assegno può limitarsi a provare l’altrui costituzione di una nuova formazione sociale familiare stabile e che non sia onerato del fornire anche la prova (assai complessa da reperire, per chi è estraneo alla nuova formazione familiare) di una effettiva contribuzione, di ciascuno dei conviventi, al ménage familiare”.
In presenza di una stabile convivenza, infatti, spiegano gli Avvocati Alessandra Giordano ed Elena Laura Bini, “si può presumere che i due conviventi contribuiscano congiuntamente al ménage familiare, atteso che anche le convivenze di fatto si fondando sull’esistenza di obblighi di assistenza reciproci”.
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