Il caldo si fa sentire anche per Cristian Ciardi, giornalista piemontese che stiamo seguendo nel suo percorso verso Camino de Santiago, e purtroppo non dormire di notte significa fare più fatica di giorno; in ogni caso ha raggiunto O Pedrouzo dopo 24 chilometri a piedi.
Notte quasi insonne, a causa del caldo. I primi a lasciare l’ostello partono verso le 4, noi usciamo poco prima delle 6:30. Dopo poco ritroviamo Antonio e Nora, alcuni dei ragazzi italiani con i quali viaggiamo da dopo Astorga.
Il primo pueblo che troviamo è Arzua, una cittadina piuttosto grande rispetto ai paesini che si incontrano ultimamente. Ci fermiamo in una pasticceria per fare colazione e poi ripartiamo.
Dopo una lunga discesa il cammino si articola tra boschi e colline, dove incontriamo piccoli borghi di campagna.
Campi coltivati e allevamenti di bovini, e a ricordarcelo è “il profumo” che inaliamo a pieni polmoni ogni qualvolta affrontiamo una salita ripida.
Ma ciò che conta di più è che i chilometri a Santiago sono sempre meno, e a fine tappa ne resterà solo una.
A circa 10 chilometri ci imbattiamo nel bar Casa Tía Dolores, uno dei posti cult che s’incontrano sul cammino. Birra artigianale “Peregrina” in bottiglia. Una volta bevuta, ogni Pellegrino la firma e la lascia capovolta su tronchi o travi da cui spuntano dei chiodi.
Una bella birra fresca alle 10 del mattino ci aiuta a rimetterci in marcia.
I numeri sui mojón sono sempre più prossimi a Santiago.
A fine tappa, ore 13:30 circa, i chilometri saranno meno di 20.
A Santiago manca solo una tappa. Oltre 800 chilometri in poco più di un mese.
Cristian Ciardi, giornalista impegnato nel Cammino di Santiago
Cristian si ferma all’albergue di O Pedrouzo: è ad un passo dalla meta.
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