I diplomandi di Accademia Kataklò Giulia Staccioli coronano il loro percorso di formazione professionale immergendosi nella lirica di Gioacchino Rossini per trasportare il pubblico all’interno di un albergo festoso e visionario: il Rossini Grand Hotel. L’appuntamento è per mercoledì 8 giugno alle 21 all’Oltheatre di Peschiera Borromeo.
Lo spettacolo
Ideato a quattro mani da Staccioli, direttrice artistica dell’Accademia, e Vito Cassano, responsabile della formazione, lo spettacolo gioca con la molteplicità di storie e caratteri creati dal genio artistico di uno dei massimi operisti della storia italiana, Gioacchino Rossini: nelle sale di un Grand Hotel, in una sera di festa, personaggi provenienti da mondi diversi si incontrano per dare vita a situazioni ed atmosfere variegate. Spaziando dall’opera buffa, all’opera seria, senza tralasciare il periodo semiserio del compositore, i danzatori si cimentano con le diverse possibilità espressive offerte dal mondo rossiniano, dalla comicità alla tensione più emotiva, mettendo in gioco tutte le competenze acquisite nei tre anni di studio accademico.
Rossini Grand Hotel vuole essere uno spettacolo di giovani per giovani. Fresco, semplice ed accattivante, in grado di avvicinare alla cultura anche il pubblico più acerbo. Confrontarsi con il patrimonio culturale italiano e riconoscerne la pertinenza con l’attualità non si rivela essere un messaggio importante solo per il pubblico più giovane, ma anche per i performer che, giunti al termine di un importante percorso di formazione, stanno costruendo il proprio bagaglio esperienziale.
Giulia Staccioli, direttrice artistica dell’Accademia Kataklò
Le opere più celebri di Rossini, accompagnate da incursioni di musica elettronica, fanno da colonna sonora ad un mondo variegato che si colloca fuori dal tempo per fasi portatore di un messaggio di umanità e di speranza.
Il programma
Ad aprire lo spettacolo sono le famose note dell’ouverture del Guglielmo Tell, suonate al violoncello da Niccolò Basile, studente di Accademia, nonché diplomando al conservatorio di Milano; come un elegante concierge, conduce gli ospiti all’interno del Rossini Grand Hotel. Da qui a muovere le fila della trama è una direttrice autoritaria e generalesca che accoglie gli avventori con rigore e dovizia. Mette a loro disposizione camere lussuose, agi e servizi esclusivi: Figaro, un barbiere estroso e spumeggiante degno della più appetibile e moderna definizione di hairstylist ed una Cenerentola, cameriera vessata ed oppressa sempre pronta ad eseguire gli ordini e a soddisfare i clienti. L’aria che si respira è leggera e giocosa, al Rossini Grand Hotel si balla e si festeggia, finché gli ospiti, colpiti dal dispotismo della direttrice, personaggio così complesso da essere raccontata da più di una performer, si armano di umanità e si alleano in difesa della povera Cenerentola. Come Giovanna d’Arco, personaggio controverso in bilico tra la condanna e la santificazione, la donna offre un gancio all’attualità per affrontare, con delicatezza e intelligenza il tema del bullismo e della prevaricazione. Attraverso la profondità dello Stabat Mater ed infine il ritorno all’opera buffa Il barbiere di Siviglia con la famosa aria Una voce poco fa, lo spettacolo si fa portatore di insegnamenti e di speranza, obiettivi che da sempre l’arte sa raggiungere in maniera inequivocabile