Inaugurato il nuovo ponte di Genova

Inaugurato il nuovo ponte di Genova

L’analisi di Teresio Bianchessi della ricostruzione e inaugurazione del ponte San Giorgio di Genova.

di Teresio Bianchessi

www.teresiobianchessi.it

blog: teresiobianchessi.wordpress.com

Pioveva a dirotto quel 14 agosto del 2018 quando il ponte Morandi si arrese all’incuria di uomini malvagi, trascinando con se 43 vittime innocenti.

Ha piovuto ininterrottamente anche il giorno dell’inaugurazione del nuovo ponte San Giorgio (03/08/2020) progettato dall’architetto Renzo Piano; scrosci sino alla cerimonia quando, andatosene l’ultimo temporale, un maestoso arcobaleno, si spera augurale, ha abbracciato tutta Genova.

In vacanza, proprio in Liguria, ho seguito la cerimonia che su richiesta dei parenti delle vittime è stata composta, voluta così anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che prima, in mattinata, ha voluto incontrare in Prefettura i congiunti delle vittime che han disertato la cerimonia. Ancora troppa la loro rabbia, il dolore.

Discorsi brevi, senza fronzoli, particolarmente significativo quello di Renzo Piano che ha ben espresso lo stato d’animo generale dicendo con parole semplici …non si sa che pesci pigliare… poiché: «… l’animo è sospeso tra il cordoglio della tragedia e l’orgoglio di avere costruito il ponte. Non credo che si debba parlare di miracolo, semplicemente è stato che il Paese ha mostrato una parte buona». Ancora: «…Costruire un ponte è un gesto di pace. Io auguro a questo ponte di essere amato, adottato, non è facile essere erede di una tragedia».

Renzo Piano non vuol parlare di miracolo, ma di fatto lo è stato, poiché prima della tragedia i tempi tradizionali per un’opera pubblica di queste dimensioni sarebbero stati più vicini ai 20 anni piuttosto che ai 2!

Com’è stato possibile? Come si è potuto gabbare la burocrazia che impantana per decenni opere strutturali, frena l’occupazione?
Grazie al “Sistema Genova” dicono gli osservatori.

Io, che osservatore non sono, credo di averlo individuato questo “sistema” e l’ho intuito da subito quando, a sovraintendere l’opera, non è stato chiamato un funzionario da Roma, ma il Sindaco di Genova Marco Bucci, che si è sporcato le mani, è stato presente nel cantiere, ci ha messo la faccia.

La burocrazia non è altro che una serie di regole, cavilli che, come un virus pestilenziale, si moltiplicano e si aggrovigliano innaturalmente in assenza di onesta!

Essere onesti, questo è il “metodo”.

Copyright testo e immagini Teresio Bianchessi

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