Pandemia estate: prove di normalità

Pandemia estate: prove di normalità

L’analisi di Teresio Bianchessi sull’estate al tempo della pandemia.

Finalmente l’autorizzazione alla libera circolazione fra le regioni è arrivata e così si possono raggiungere le seconde case che prevalentemente sono, per noi milanesi, in Liguria o in Trentino.
Verrebbe la tentazione di rilassarsi, ma ecco, poco prima di partire, la notizia che il governo italiano, per evitare il Covid-19 di rientro, blocca le frontiere a 13 stati extra europei; intuiamo così quanto ancora dobbiamo diffidare di questo invisibile nemico che, spadroneggiando, buca controlli e confini a livello globale.
Ci vorrà tempo quindi prima di tornare sereni, aspettiamo impazienti un vaccino e con moderato ottimismo si cerca, dopo la primavera perduta, di ritrovare almeno uno scampolo d’estate.
Si parte così con un po d’ansia e per chi è diretto in Liguria c’è subito da affrontare una situazione autostradale disastrosa, meglio prendere un percorso alternativo, imboccare la vecchia statale che, incuneandosi fra le colline dell’astigiano, porta vicino al mare per poi risalire verso il cuneese; tempo di viaggio allungato di una mezzora addolcito però da sereni paesaggi collinari.
Finalmente si arriva a destinazione: Calizzano a 700 metri di altitudine sopra Finale Ligure, si mette un po d’ordine in casa e poi giù in paese dove ci dicono che le case vacanze sono state tutte affittate, risultato dovuto anche al fatto che la località, caso raro, non ha avuto nessun contagio.
Dove sono però turisti e residenti, in giro c’è poca gente, nei bar manca anche l’abituale frequentazione dei locali che sembrano timorosi proprio verso gli ospiti, qualcuno prende un caffè al volo, uno spritz ai tavolini distanziati, anche nelle botteghe c’è poca gente.
Gli unici a non essere preoccupati sono i teenagers che, anche in quest’anno bisesto, non hanno rinunciato al loro tradizionale campeggio in tenda, due notti da soli sui monti, ragazzi e ragazze; li ho visti transitare spensierati euforici dal mio bosco, carichi di attrezzature per impiantare questo loro esclusivo ritrovo.
Spensieratezza, libertà, approccio alla vita, difficile da comprendere per i genitori della città.
La meta dell’indomani è il mare che è lì a pochi chilometri, trovo facile il posteggio e già questo è un segnale di presenze ridotte, ma quello che sorprende sono le spiagge, ombrelloni e sdraio visti dalla passeggiata sembrano non confermare il tanto sbandierato distanziamento, ci confermano che sì, le distanze sono rispettate, ma possibile, cerco di ricordare, che prima i bagnanti fossero più pigiati di così?
Si passeggia senza spintoni anche nei carruggi, i negozi offrono super sconti ma pochi comperano, credo che anche i negozianti sappiano che per tornare agli standard di prima ci vorrà tempo, molto più tempo, perché a tutti la pandemia ha suggerito prudenza, parsimonia, ha insegnato ad accontentarsi con meno.
Domenica si ritorna in chiesa, all’ingresso volontari versano con abbondanza gel disinfettante sulle mani di ogni fedele, nei banchi le sedute sono segnalate da cartelli, il distanziamento c’è e devo constatare con piacere che le pecorelle sono tornate tutte all’ovile, fedeli residenti e non, sono quelli che incontravo lo scorso anno.
Per ingannare il pomeriggio trasferta ad Ormea, nel cuneese, per il tradizionale mercato d’antiquariato e anche qui trovo subito parcheggio, meno gente ed anche meno espositori dello scorso anno.
La fiera però è voglia di vita, si curiosa nel lontano passato per dimenticare quello appena trascorso, sulle bancarelle si cercano piccoli affari per ridare speranza al futuro.
Buona estate a tutti.

di Teresio Bianchessi
www.teresiobianchessi.it
blog: teresiobianchessi.wordpress.com

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